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Archive for settembre, 2009

53.BIENNALE DI VENEZIA 2009 FRAGILE NATURE IN FRAGILE LOCATION PER LA REPUBBLICA DI LETTONIA

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Del micro padiglione disagiato e disagiante allestito dalla Repubblica di Lettonia a Venezia per la 53. Esposizione Internazionale d’Arte, scrivo con cognizione di causa e per averlo visitato nel giorno della sua inaugurazione, presenziando alla cerimonia della sua presentazione con più oratori microfonati, come è possibile verificare osservando le foto scattate da Corrado Corradi per conto della Associazione Culturale Italo Baltica.
É stato pagato dal Cultur Capital Foundation of Latvia, longa mano del Ministero della Cultura lettone. Procurato dalla agenzia di servizio Arte Communications, la stessa agenzia che ha procurato si-profit le sedi per i padiglioni allestiti a cura di Helena Demakova non ancora Ministro della Cultura, a cominciare dalla Biennale 1999.
Posizionato in una calle stretta 185 cm. e lunga 40 passi transitata prevalentemente dai residenti nei paraggi: un padiglione costituito da tre vani (50 mq. complessivi) inadatti ad ospitare 20-30 visitatori contemporaneamente, inaugurato radunando le poche persone intervenute sulla fondamenta (marciapiede veneziano) più vicina dietro l’angolo.
Assente Paolo De Grandis, l’agente di Arte Communications. Assente la „co-commissioner“ aggiunta Paivi Tirkkonen moglie finlandese del De Grandis. Assente la giornalista lettone accreditata Inga Steimane del Kulturas Forums, presente altrove in altro vernissage. Non rappresentata l’Ambasciata di Lettonia che ha la sede a Roma, nè alcuno dei cittadini italiani Consoli Onorari di Lettonia. Assente anche Gianpiero Mele dell’Associazione Italia-Lettonia.
Presenti complessivamente 30 persone, comprensive di Evelina Deicmane e Miks Mitrevics (artisti espositori), Liga Marcinkevica (curator), Norbert Weber (co-curator), con conoscenti e parenti connazionali al seguito, e una qualificata (e qualificante) delegazione della Italo-Baltica.
Scrivo ciò con cognizione di causa perchè il mio testo sia letto, soprattutto dagli addetti ai lavori culturali in Lettonia, senza pregiudizi, a futura memoria del già fatto e col proposito di far meglio, stabilendo in Venezia rapporti di collaborazione con italiani, addetti ai lavori artistici e culturali, dotati di conoscenza e conoscenze adeguate per un insediamento più prestigioso del padiglione lettone nel 2011.
Diversamente padiglionizzata e convenientemente massmediatizzata, la „Fragilità“ esposta biennalizzata a Venezia dagli artisi lettoni, avrebbe meritato attenzioni meno frettolose e di puro servizio da parte della Giuria incaricata di segnalare e premiare il miglior padiglione straniero.

Written by rossiroiss

settembre 24th, 2009 at 1:55 pm

Posted in Italo-Baltica News

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DI UNO SFACCENDATO IN ITALIA
FACCENDIERE IN LETTONIA

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E’ nomato Michele Del Prete un anziano broker velleitario marchigiano nato a Pesaro nel 1945, sfaccendato e derelazionato nel suo luogo di residenza  anagrafica (Ciriè in provincia  di Torino), faccendiere sedicente relazionato a Riga in Lettonia, dove ha abortito ogni iniziativa concepita per darsi attività redditizia e identità di promoter di successo. Come risulta scritto nel mio libro „Mondo lettone made in Italy“ (QuattroVenti Ed. Urbino 2007, pp.139-141).

E’ uno dei tanti italiani all’estero sprovvisto di ruolo professionale redditato in Italia, che si autopropone pro-positivo e vincente a Riga in Lettonia, dove ha già fatto naufragio a cominciare dall’anno 2001. Sedicente esperto in teleformazione, telelavoro, telepromozione, televillaggio commerciale, tele ogni altro possibile business virtuale, con svariate società S.I.A lettoni (equivalenti alle S.r.L. italiane): create per supportare iniziative nomate: Eurameriga, Alma Italia, Centro Servizi Cafii, Es Miilu Es, Baltitalia, Associazione Camera di Commercio in Lettonia (tutte decesse per inconsistenza economica e organizzativa conclamata).

Di suo, tale Michele Del Prete, fornisce nuovi indirizzi personali (sia web che postali), millantando interrelazioni fertili in un contesto nazionale sterile pervaso dal malessere e dal malaffare imprenditoriale: un contesto in cui il Governo nazionale fa i salti mortali quotidianamente per evitarsi la bancarotta, redarguito e guidato dal Fondo Monetario Internazionale per i soldi spesi male in passato e perchè spenda oculatamente i soldi che riceve e riceverà in prestito. In un contesto socio economico e politico rischioso, dove il quotidiano „Diena“ è stato acquistato non si sa da chi con soldi sborsati da ignoti, la ristorazione griffata „Lido“ ha sempre meno consumatori e progetta la chiusura, alcune case editrici hanno interrotto le pubblicazioni di libri, migliaia di insegnanti in esubero sono stati licenziati, gli stipendi dei dipendenti pubblici sono stati dimezzati e le pensioni sono state decurtate, alcuni ospedali sono stati chiusi, il Ministero della Cultura sarà quasi certamente soppresso e accorpato al Ministero dell’Educazione, le Banche soffrono per le insolvenze sempre più numerose e onerose, i giovani emigrano in cerca di fortuna altrove, i pignoramenti giudiziari sono sempre più frequenti e numerosi, l’ingresso della Lettonia nella eurozona è stato rinviato fino 2015, il mercato immobiliare langue, il passivo di Airbaltic si rivela insostenibile, le carceri sono sovraffollate, i 14 Ministeri del governo in carica saranno ridotti a 8, …etc. etc.

Scrivo ciò a futura memoria in Facebook, perchè sia letta e riletta (eventualmente anche commentata) questa NOTA da chi annovera Michele Del Prete tra i propri amici o le proprie conoscenze.

In attesa che io scriva altro e più diffusamente per illustrare  un progetto irrealizzato dal faccendiere italiano a Ventspils, malgrado l’approvazione del Digital Centre locale e dell’Ambasciata d’Italia (acquisita) e la creazione di una marchingegnosa Associazione ArtTecn mirata ad aiutare la Lettonia nel settore delle arti e della tecnologia con illusori finanziamenti europei.

P.S.– L’invio di questo testo via mail a un primo gruppo d’italiani presenti e attivi in Lettonia ha causato l’invio all’indirizzo della Italo-Baltica di alcune mail, come quelle che seguono.

-        Voglio segnalare anch’io un certo Maurizio Rallo, conosciuto ormai da molti
italiani a Riga, che va in giro spacciandosi, oggi per agente immobiliare,
domani per imprenditore del sesso, un altro giorno ancora per istruttore di
karate, ancora per affiliato del clan Bagarella, (è un siciliano)… e
così all’unico scopo di avvicinare suoi connazionali, e chiedere piccoli
anticipi per piccoli affari…. fregando soldi a destra e sinistra .
Cordiali saluti. Michele

(Già postato come NOTA in Facebook)

FONDI PER LA LETTONIA SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA
DONATI E RACCOLTI DAI CONSOLI ONORARI

Ai Governanti della Repubblica di Lettonia impegnati a salvare la loro Nazione dalla bancarotta suggerisco di costituire un Fondo Speciale per l’Assistenza dei più Poveri con donazioni provenienti da tutte le persone che blasonano la propria carta da visita e il proprio studio professionale con la  scritta Console Onorario di Lettonia.

A cominciare dagli otto Consoli Onorari italiani (in ordine alfabetico): Bambina (Palermo), Comelli (Trieste), Gattas (Napoli), Landini (Modena), Nicolussi (Venezia), Rositani (Firenze), Signorini (Milano), Trione (Bari).

>A ognuno di questi Consoli Onorari dovrebbe essere indirizzata una lettera personale autografata dal Presidente della Repubblica di Lettonia nella quale risultino invitati a manifestare il proprio sostegno al popolo lettone in difficoltà attivandosi per la raccolta di fondi tra i loro amici più ricchi e tra i loro soci in affari, con  l’obiettivo  di raccogliere ognuno 1.000.000 di euro, compresivi di 200.000 euro personali donati per dare l’esempio.

E’ questo un suggerimento dell’Associazione Culturale Italo-Baltica che non deve essere considerato stravange, perchè è scaturito da una approfondita riflessione sulla opportunità di far partecipare i Consoli Onorari al risanamento delle finanze di una Nazione che li ha onorati con una nomina che ognuno di loro ha chiesto e attenuta, presumendola indiscutibilmente vantaggiosa per il decoro (status) sociale personale e per l’incremento del proprio reddito  di mediatori d’affari o esercenti di libere professioni.

E’ facile calcolare che una raccolta di fondi così concepita, organizzata ed effettuata, potrebbe concretizzarsi in 200.000.000 di euro donati da cittadini della Comunità Europea, in rapporti di amicizia o d’affari con 200 Consoli Onorari di Lettonia (8 per ognuno dei 25 Stati membri). Con altrettanti milioni di euro donati da cittadini di altre nazionalità, in rapporti d’affari o d’amicizia con altri Consoli Onorari di Lettonia.

Altro non scrivo considerando „buon intenditori“ i miei lettori.

DI UN LETTONOFILO  (LATVIAFAN) ROMANO INTRAPRENDENTE
A PRESCINDERE DALLA BANCAROTTA INCOMBENTE
CHE PREOCCUPA I GOVERNANTI DELLE REPUBBLICHE BALTICHE

Ho già scritto per indicare ai Consoli Onorari della Repubblica di Lettonia come raccogliere fondi con l’intenzione di sostenere economicamente la nazione baltica, nel momento in cui è notoriamente sull’orlo della bancarotta,  grati per la nomina che blasona i loro CV.

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Scrivo ora per redigere sommariamente la scheda di un lettonofilo di servizio assistito intraprendente, cittadino italiano  faccendiere a Riga in Lettonia, dove è stato compagno di merende di Michele del Prete, altro faccendiere italiano lettonofilo del quale ho più volte scritto e altro scriverò.

Giampiero Mele risulta iperwebizzato e affaccendato in Italia come Presidente di più Associazioni pro Lettonia, tutte generate e insediate a Roma, organizzate per accedere a finanziamenti pubblici istituzionali italiani ed europei. Ha cominciato a manifestare la sua lettonofilia nel 2003 generando e presiedendo l’Associazione Italia-Lettonia, prima di assumere il ruolo di delegato comprensoriale per i Castelli Romani dell’Unione degli Industriali di Roma. Poi ha continuato, nel ruolo di vicepresidente della Baltitalia presieduta e abortita da Michele del Prete, con la pittrice Lolita Timofeeva nel ruolo di testimonial, disponibile per l’assunzione di  altre cariche „vice „ in eventuali nuove Associazioni diversamente generate da italiani affaccendati in Lettonia. Recentemente ha generato l’Associazione Amici di Rothko (Mark), pittore aniconico lettone-americano (1903-1970), della quale è Presidente, insediandola presso l’Ass.Italia-Lettonia in Italia e in Daugavspils in Lettonia luogo di nascita dell’artista. Col proposito dissimulato  di acquisire meriti per la disponibilità di risorse finanziarie pubbliche con benefit indotti collaterali privatizzabili. Disposto, eventualmente, a fondare e presiedere anche Associazioni di Amici degli artisti lettoni morti e sepolti in Italia: Elisabeth Kaehlbrandt-Zanelli (1880-1970), Niklavs Strunke (1894-1966), Edita Walterowna-Broglio (1886-1977), documentati e biografati nel mio libro „Mondo lettone made in Italy“.

(Già postato come NOTA in Facebook)

„THEAT BEAT OF SEX“ DELLA LETTONE SIGNE BAUMANE
omaggiata dagli organizzatori di Venice Days 2009 a Venezia

15 shorts sull’amore e il sesso della lettone Signe Baumane, sono stati proiettati singolarmente, prima di ogni proiezione, nella Sala Perla al Lido di Venezia durante i giorni della 66 Mostra Internazionale del Cinema (2-12 settembre 2009) e tutti di seguito (durata 40 minuti) dagli organizzatori della 6a edizione dei Venice Days, sullo schermo all’aperto della Villa degli Autori a conclusione delle Giornate degli Autori, presente l’artista autrice.

Il sesso e le donne scritto, disegnato,animato e commentato (voci
zzato) sensa se e senza ma da una over 40, memore del proprio vissuto sessuale a Riga e altrove in età over 20 e over 30,  diplomata in filosofia all’Università di Mosca nel 1989, cittadina della Repubblica di Lettonia sovietizzata fino al 1991.

15 shorts per argomentare il punto G, la masturbazione, le misure del fallo, la verginità, l’orgasmo vaginale, il sesso anale e quello orale, le mestruazioni, anche le malattie, e molto altro. Protagonista Cynthia, portatrice sana di „guizzi erotici“ penalizzati da una disagiante singletudine malcelata, „ragazza della porta accanto“ fine dicitrice ironica delle sue fantasie sexuali, tema ricorrente dei suoi racconti disegnati con protagonisti d’ambo i sessi provvisti di organi sessuali popstilizzati.

Signe Baumane è nata ad Auce in Lettonia nel 1964, anno dell’ascesa al potere di Leonid Breznev. Vive a New York dal 1995. Il suo cinema d’animazione (costituito prevalentemente da cortometraggi) gode buona fama tra gli intenditori ed è già stato premiato in più occasioni. Attualmente è impegnata nella realizzazione di un lungometraggio animato intitolato Golden Hors. Con alcuni colleghi e colleghe gestisce la produzione e la commercializzazione dei suoi DVD (www.signebaumane.com).

(Già postato in: www.iantichi.org – il mio diario)

Written by rossiroiss

settembre 21st, 2009 at 3:29 pm

Posted in Italo-Baltica News