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CAVE LOLITA TIMOFEEVA !!! RISARCITA CON ZERO EURO DA QUATTROVENTI

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Al termine di una vertenza giudiziaria intrapresa per danneggiarmi trasversalmente, danneggiando direttamente la casa editrice QuattroVenti di Urbino, la pittrice lettone italiana russofona Lolita Timofeeva è stata risarcita con zero euro, danneggiandosi irreparabilmente, come risulta scritto nel dispositivo di una sentenza emessa dal Tribunale di Bologna (n.808/2010).
Un giudice ha sentenziato ciò considerando esagerato il risarcimento di 56.000 euro richiesto, poichè è risultato ingannevole e inconsistente l’internazionalità della sua notorietà artistica, esibita dal suo avvocato difensore senza adeguati supporti internazionali documentali relativi al mercanteggiamento delle sue opere (un’opera soltanto venduta all’asta a Prato nel 1998 dalla casa d’aste Farsetti, mio tramite), ne alcuna dichiarazione di redditi adeguati alla somma indicata.
Zero euro di risarcimento, quindi, per aver pubblicato nel mio libro “Mondo lettone made in Italy” un suo “Autoritratto”, senza la sua autorizzazione: zero euro che costituiscono un bottino vistosamente magro, comparato al grasso bottino vagheggiato.
La sentenza è stata emessa al termine del cosìddetto Primo Grado, è non è stata impugnata dalla Timofeeva (termine ultimo il 30 giugno 2010) per evitarsi il peggio di una sentenza di secondo grado totalmente favorevole all’editore, con spese legali onerose a carico della parte ricorrente. Quasi certamente consigliata a far ciò da Annalisa Di Benedetto, suo avvocato di fiducia, ombra (controfigura) dell’avvocato Lavinia Savini soggettista e regista dell’impresa giudiziaria.
La casa editrice QuattroVenti ha pagato il costo della vertenza fatturato dalla Di Benedetto con bonifico bancario del valore di Euro 7.436,66, comprensivo di euro 2.800 per onorari liquidati ed euro 1.154,32 per l’Iva 20%, sommando gli altri euro come spese per diritti legali vari. Bottino magro anche per le due avvocatesse, perciò.
Una domanda è d’obbligo porla, a questo punto (concludendo): Quali e quante negatività determinerà tale sentenza nell’attività interrelazionale della Timofeeva, sempre più in difficoltà per quanto riguarda l’esposizione delle sue opere in locations dotate di plus-valore e la loro commercializzazione in fiere dell’arte e gallerie d’arte manageriali?
Sapendo che la Timofeeva è considerata straniera a Riga, la sua città natale in Lettonia, dove risulta relazionata soltanto a chi dirige attualmente il Latvia Museum of Foreign Art, per la cui direzione futura è in atto una lotta a fil di coltello per conservare l’incarico, oppure subentrare all’incaricata. Sapendo che come artista risulta misconosciuta o disistimata da ogni altra Istituzione artistica lettone, inibita a rappresentare la Repubblica di Lettonia all’estero perché cittadina italiana dal 1993. Sapendo che può recarsi là dove, di volta in volta, considera possibile proprorsi e promuoversi soltanto percorrendo via amicali omologhe. Sapendo che i comportamenti sleali generano accadimenti letali: poichè chi semina slealtà, raccoglie calamità.
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(Postato anche in: www.lampisterie.ilcannocchiale.it)

Per leggere altro webizzato precedentemente, cliccare questo link:

CAVE LOLITAM !!!: a la guerre comme a la guerre (3 aprile 2010)

https://www.facebook.com/notes/392494358472/

Written by rossiroiss

luglio 18th, 2015 at 6:01 pm

Posted in Italo-Baltica News

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