Italo-Baltica

associazione culturale

ALTRA EXPO PERSONALE DI ILZE JAUNBERGA A RIGA IN LETTONIA (8 AGOSTO – 7 SETTEMBRE 2012)

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INTITOLATA “TEMPERATURA CRITICA”

Cromatismi goyeschi e affollamento tintorettesco costituiscono la capricciosità artistica di un grande dipinto di Ilze Jaunberga (su tela cm.240×200), eseguito durante lungo tempo dopo la sua prestigiosa esposizione personale intitolata “Evviva Carnevale” alla Rigas Makslas Telpa. Un grande dipinto che fa pensare anche alla capricciosità delle “Carceri” di Giovanni Battista Piranesi, delle composizioni musicali di Nicolò Paganini, di alcune costruzioni di Antoni Gaudi, di un’opera lirica di Richard Strauss e di un film di Tinto Brass. Associando alla parola “capriccio” questi significati: sfizio, stravaganza, frivolezza, libertà creativa, bizzarria, invenzione, composizione a schema libero.
Dall’8 agosto sarà guest star di una expo personale intitolata “Temperatura critica”, allestita per la durata di un mese a Riga, in uno spazio privilegiato dello Happy Art Museum al quinto piano del supermarket Galleria Riga (Dzirnavu 67), col supporto di altri dipinti gia noti. Ha per titolo IN ACTA EST CAPRICCIO ETICO perchè intende significare che l’acronimo ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) è logotipato come maschera iconizzata in azione: variamente espressiva e applicata su più volti per anonimizzare individualità d’ambo i sessi portatrici di rivendicazioni legittime che imbarazzano le Istituzioni al potere, sia politiche sia economiche.
Ilze Jaunberga arricchisce, così, il suo repertorio iconografico strettamente connesso al suo vissuto in Riga/Lettonia e Venezia/Italia, proponendosi come pittrice problematica e non allineata, dotata per intrigare gli esegeti della categoria Jean Clair, paladini del fare pittorico. Con descrizioni iconografiche di concetti  astratti (intellettuali) che contengono allegorie pronte all’uso di artisti e letterati che privilegiano la tematica etica e morale, prediligendo la rappresentazione emblematica più che la riproduzione del reale. Tanto che la sua capricciosità ci risulta mascherata e trasfigurata “in atto”: dinamica e interattiva con gli sguardi e la mente di chiunque si predisponga ad approcciarla dialetticamente senza pregiudizi. Poiché l’estetica artistica ci risulta, in tale dipinto, al servizio dell’etica sociale sempre meno praticata dalla moltitudine che si interrelaziona per favorire il bene personale più che il bene comune, irrispettosa del copyright che tutela la proprietà intellettuale in barba a ogni accordo commerciale anticontraffazione e anti plagio.
Ad majora ogni altra capricciosità pittorica etica jaunberghiana!

Written by rossiroiss

agosto 3rd, 2012 at 8:27 pm

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