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REALTA’ EMBLEMATICHE E SIMBOLICHE A RIGA IN LETTONIA SIGNIFICATIVE NELLO ZOO COME NELL’ABITATO CITTADINO

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Ho visitato lo Zoo di Riga in Lettonia, insediato nel bosco del Mezaparks, dopo aver esplorato l’insieme urbano cittadino, sia quello centrale sia quello periferico. L’ho visitato durante le ore di un giorno festivo in compagnia piacevole, favorito dal bel tempo che mi ha consentito di osservare tutti gli animali presenti e deambulanti nelle rispettive location, comparando le mie osservazioni a quelle di numerosi altri visitatori: cliente con pochi altri nel ristorante nel bosco con vista sul lago Kisezers.
Ho visto in gran numero animali erbivori e insettivori, su due e quattro zampe, volatili compresi: meno costosi per quanto riguarda la custodia e l’alimentazione. Ho visto pochissimi animali carnivori, il cui mantenimento è più costoso: soltanto una tigre siberiana, tre orsi, un lupo, alcuni canidi. Una famigliola ben accasata di giraffe, uniche rappresentanti della fauna africana l’ho amirata e apprezzata (anche fotografata) particolarmente. Molti animali li ho osservati con a disposizione ricoveri pietrosi che necessitano di manutenzione, e bacini acquosi mal bonificati. Tre cammelli (navi del deserto) col manto pilifero spelacchiato li ho considerati meritevoli di una segnalazione alle Ambasciate Arabe insediate a Riga, perchè si assumano il costo della loro tonsura periodica, eseguita da mani esperte connazionali. Ho visto, inoltre, due ippopotami, un asino, un pony, una coppia di testuggini, alcuni canguri, pellicani in coabitazione con cicogne nere, due struzzi, qualche gru, un bel gruppo di fenicotteri, un tapiro, un lama, scimie varie di piccole dimensioni, due foche, rettili e topi: ovini, suini, bovini e pennuti nazionali ben tenuti e alimentati.
Non ho visto il leone nella sua location, come altri felini esotici e specie africane di grandi dimensioni (l’elefante, il rinoceronte) in altre, dove ho immaginato la collocazione di cartelli con le scritte VENDESI/PARDOD e AFFITTASI/IZNOMA/IZIRE: segnali inequivocabili di una crisi economica che ha privato lo zoo di ogni finanziamento straordinario, considerandolo spesa secondaria.

Perchè, deambulando nello zoo, ho pensato alle parole VENDESI/PARDOD e AFFITTASI/IZNOMA/IZIRE che si leggono a Riga scritte su ogni supporto e viariamente dimensionate per quanto riguarda la grandezza, tutte ben evidenziate sulle facciate di edifici con appartamenti (dzivorlus) disabitati e negozi svuotati e chiusi per bancarotta: nelle zone centrali come in quelle periferiche, ovviamente. Pensando, anche, a ciò che si legge nei menù con zuppe e pietanze proposte da minuscoli ristoratori a chi cerca dove consumare pasti a buon mercato, costosi l’equivalente di 5 euro, alternativi ai pasti della macro catena dei services Lido che ha sempre meno clienti e il capitale immobiliare già pignorato dalle banche perchè sommersa dai debiti. Altri segnali inequivocabili della crisi economica che disagia la Repubblica di Lettonia.
Pensando, anche, alla scritta PALAZZO ITALIA che sopravvive sulla facciata di un palazzo in Barona iela, prospiciente l’edificio della Accademia Musicale, malgrado non ci sia alcunchè d’italiano in chi lo possiede come immobile, nelle sue vetrine e negli interni che lo costituiscono. E alla scritta GELATERIA CAPRI che non è sopravvissuta alla chiusura dell’omonimo esercizio commerciale. Così come non sono sopravvissute tante altre scritte costituite da parole italiane per indicare la commercializzazione di made in Italy o il consumo di cibi e bevande italiane. Diversamente da ciò che è accaduto alla scritta LA DOLCE VITA leggibile e vetrinizzata in Tarbatas iela, come indicazione di un esercizio commerciale in allestimento, sequel oppure doppione di altro esercizio omonimo diversamente mappato.

Sono tornato dal Mezaparks a Riga, conversando, poi, con chi mi ha accompagnato nello zoo, digressionando sulla attività, sempre pià difficoltosa, di chi si è ruolato faccendiere in Lettonia perchè sfaccendato in Italia: handicappato dalle difficoltà economiche che hanno messo in fuga il capitale straniero occidentale, e dalla impossibilità di proporsi come promoter relazionato in Italia quanto basta per procacciare a operatori economici baltici opportunità di business concreti. Informandomi sul capitale gestito da cittadini russofoni o russofili, che la fa sempre più sfacciatamente da padrone (come suol dirsi!) in Lettonia, concedendosi agli amici e negandosi ai nemici, capitalizzando la bancarotta dei meno capaci e finanziando l’attività politica di chi lo protegge e favorisce nel parlamento nazionale e nei massmedia: con l’ambizione di condizionare il governo centrale, così come riesce a condizionare quello municipale.
Mi è stato detto che il 5 giugno avrà inizio in Lettonia una campagna elettorale che sarà combattuta con coltelli molto affilati come non mai, per il rinnovo del parlamento nazionale.
Avrò argomenti a iosa e variegati per scrivere tanti altri testi.

L’ingresso dello Zoo Nazionale Lettone a Riga nel Mezaparks

Written by rossiroiss

giugno 2nd, 2010 at 7:27 pm

Posted in Italo-Baltica News

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